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Andrássy, Gyula conte.

(detto il Vecchio). Uomo politico ungherese. Liberale, guidò un battaglione formato da volontari durante la rivoluzione del 1848-49. Nel 1848 si pronunciò per l'indipendenza magiara e appoggiò Kossuth. Condannato a morte in contumacia da un tribunale austriaco nel 1851, dopo la resa ungherese, riparò a Parigi. Nel 1857, graziato, tornò in patria, dove ricoprì un ruolo importantissimo nell'Ausgleich, cioè nel compromesso austro-ungarico che avvenne nel 1867 e che lo vide nominato presidente del Consiglio. Ostacolò in tutti i modi i piani di federalizzazione dell'Impero, dal momento che temeva i nazionalismi slavi appoggiati dalla Russia; cercò invece di favorire un legame con la Germania. La sua linea politica si indirizzò a un contenimento della Russia, che però sfociò nell'occupazione della Bosnia-Erzegovina, nel 1878. L'anno successivo A. diede le dimissioni, dopo aver firmato con Berlino un'alleanza che durò fino al 1918 (Kassa, od. Košice 1823 - Vološka 1890).